Poco tempo fa la Cina, Cuba o altri regimi venivano criticati per praticare la censura sui social network. Tutti eravamo d’accordo sul fatto che si può non essere d’accordo con un’opinione ma bisogna potersi esprimere. Ora accade che sempre più video vengono cancellati, siti web oscurati non perché violino delle norme ma semplicemente perché ritenuti non in linea con il pensiero dominante. Per anni video che proponevano l’esistenza di alieni, di creature rettiliane che dominavano i politici o che sostenevano il fatto che la terra fosse piatta sono stati lasciati e liberi di essere monetizzati con consistenti pubblicità. Questi video sono rimasti ma la censura si è materializzata per far rimuovere video dal contenuto interessante ma contrastante con la linea unica dettata dal governo Conte. Siamo di fronte ad una censura di stato?
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